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‘Separazioni’, un Gran Sasso in bianco e nero protagonista del dramma di Stefano Chiantini

29-11-2025 Vania Amitrano Reading time: 4 minutes

I vicoli del centro storico con il Complesso della Santissima Annunziata di Sulmona e i paesaggi innevati del Gran Sasso ospitano il racconto di Separazioni, il nuovo film scritto e diretto da Stefano Chiantini (Come gocce d’acqua, 2025; Una madre, 2024), che vede protagonisti Barbora Bobulova e Adriano Giannini, presentato in anteprima al 43° Torino Film Festival nella sezione Zibaldone.

Nato lui stesso ad Avezzano, in Abruzzo, il regista Stefano Chiantini racconta di essere tornato con piacere a girare nelle località a lui familiari per ambientare un nuovo racconto familiare, un dramma ispirato proprio da un fatto di cronaca avvenuto anni fa nel territorio. Gli ambienti tanto suggestivi quanto pericolosi delle montagne del Gran Sasso hanno offerto poi l’ispirazione anche per le atmosfere di un film che mescola insieme le emozioni di una tragedia familiare immersa nella spiritualità che i paesaggi alpini sempre suscitano.

Separazioni

Mara (Barbora Bobulova), insegnante di latino, e Pietro (Adriano Giannini), commerciante esperto di alpinismo, hanno due figli, Laura e Agostino. Insieme hanno trasmesso ai ragazzi la passione per la montagna. Formano all’apparenza una famiglia esemplare, ma tutto cambia quando Laura rimane vittima di un tragico incidente di montagna. Questo evento sconvolge la famiglia e sgretola i già fragili equilibri tra i due genitori.

Girato in un bianco nero dalle sfumature al tempo stesso calde e stranianti, realizzato dal direttore della fotografia Paolo CarneraSeparazioni sviluppa un racconto fatto più di immagini che di dialoghi. Sguardi e paesaggi, grazie alla loro potenza evocativa ed espressiva, portano avanti una storia che si fonda soprattutto sulle suggestioni, i pensieri e le emozioni dei suoi protagonisti.

“Separazioni racconta il dolore causato dalla perdita, un dolore che si insinua nei legami sgretolandoli, che increspa la superficie tirata a lucido di un microcosmo borghese, ne turba le simmetrie e ne mina le certezze”, sottolinea Stefano Chiantini.

Per le riprese di Separazioni Chiantini si è avvalso del supporto di operatori locali, soprattutto per la complessa gestione delle location, caratterizzate da sentieri impervi e paesaggi imponenti. Guide alpine, figuranti con esperienza in ambienti montani e persino alcuni membri del Corpo nazionale del soccorso alpino hanno offerto il proprio contributo sul set.

Oltre a Sulmona, le riprese, durate circa 6 settimane, si sono svolte anche a Campo di Giove, Campo Imperatore e in parte sul Terminillo. “Il film è diviso tra Lazio e Abruzzo – spiega Chiantini - Sono luoghi che io conoscevo, che mi appartengono, e sono stati determinanti per il film”.

Abbiamo girato a febbraio, con un freddo pungente – continua Chiantini - ma soprattutto con un vento sferzante che a volte impediva di salire in quota, nonostante avessimo con noi due guide alpine. In queste località inoltre in un attimo scende la nebbia, non si vede più nulla e non c’è niente che si possa fare. Delle volte era difficile anche salire perché i carri della funivia si giravano. Alcuni posti, quelli più lontani dal campo base anche più di un’ora, erano raggiungibili solamente con i gatti delle nevi. Ma siamo riusciti a lavorare sempre in sicurezza e con una grande disponibilità da parte dei collaboratori del posto”.

Separazioni è una coproduzione Italia–Francia, prodotta da World Video Production, LIVE.COM con Rai Cinema, in collaborazione con Bling Flamingo (Francia) e con il supporto di Ministero dei Beni Culturali, Regione Lazio e Regione Abruzzo. Il film sarà nelle sale con Fandango.