Molto variegata questa 71a edizione del Festival di Cannes, che tra la Palma d'oro al giapponese Une affaire de famille di Kore-Eda Hiro e il Grand Prix du Jury a Blackkklansman di Spike Lee, ha visto trionfare anche l'Italia. Due i premi ottenuti per il nostro cinema, quello per il Miglior Attore a Marcello Fonte per Dogman di Matteo Garrone e il premio per la Migliore Sceneggiatura a Lazzaro Felice di Alice Rohrwacher, ex aequo con Three Faces di Jafar Panahi.
Quella del film di Garrone è un'Italia cupa e a volte rassegnata di fronte alla legge del più forte, che trova la sua ideale ambientazione a Castel Volturno, in provincia di Caserta, luogo che Garrone aveva giù utilizzato per alcune scene di Gomorra e per L'Imbalsamatore. Il Villaggio Coppola, simbolo dell'abbandono e della speculazione edilizia, e il litorale di Pinetamare fanno da sfondo a una storia cruenta, quella del "canaro della Magliana" che nel 1988 ha torturato e ucciso il suo aguzzino. La ricostruzione personale di Garrone e l'eccellente interpretazione di Fonte hanno così riportato alla luce un caso di cronaca nera dai tratti macabri, ma che riesce a suscitare grande interesse, anche per i luoghi reali in cui si svolsero i fatti, a Roma, tra via della Magliana, Via Belluzzo e il quartiere Portuense.
Altro scenario è invece quello di Lazzaro Felice, storia di un'amicizia pura, che supera bugie e segreti, per cui la regista Alice Rohrwacher sceglie come location l'antica Civita di Bagnoregio, in provincia di Viterbo, sospesa nello spazio e nel tempo e denominata per la sua precarietà "la città che muore". L'unico collegamento tra la città arroccata e il resto del mondo è un ponte, quello che il protagonista deciderà di percorrere per andare alla ricerca del suo amico Tancredi.