Sedici opere audiovisive, sette finanziate attraverso il bando “nazionale” e nove scelte tra i progetti delle imprese con sede in regione. La Giunta regionale ha approvato l’elenco dei progetti selezionati e sostenuti dal Fondo Audiovisivo dell’Emilia-Romagna. I contributi assegnati ammontano a 1,17 milioni di euro (859.220 dal bando nazionale, 310.748 su quello regionale). Sul bando nazionale sono 3 le opere cinematografiche finanziate, di cui 2 opere prime, cui si aggiungono 3 serie televisive, una di animazione e 1 documentario. Il valore complessivo delle opere è di oltre 30 milioni di euro, con un impatto sul territorio di circa 5 milioni di euro. Tra i progetti delle imprese “regionali” sono state selezionate un’opera cinematografica, 5 documentari e 3 cortometraggi (di cui 2 con tecniche di animazione) per un valore complessivo di quasi 1,7 mln di euro e impatto territoriale di 860 mila euro.
“Si rinnova l’impegno della Regione Emilia-Romagna a favorire produzioni che possano colpire l’immaginario del pubblico con storie dal sapore universale – spiega l’assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicori –. Il nostro territorio, così colpito in questi giorni, seppur addolorato saprà trovare la forza per accogliere e sostenere il cinema di qualità e il lavoro e la crescita di tanti professionisti e imprese dell’industria dell’audiovisivo”.
Per il bando nazionale, tre opere cinematografiche: l’opera prima della pluripremiata Valentina Bertani che racconta con Le bambine (prod. Emma Film) un micromondo di tre adolescenti con la grande voglia di crescere. Altra opera prima di Alissa Jung (prod. Wildside), che con Paternal leave ci porta sulle deserte spiagge invernali della Riviera romagnola, dove una giovane ragazza tedesca incontra suo padre italiano per la prima volta. E poi la nuova regia di Fabio De Luigi, protagonista sul set anche come attore insieme a Stefano Accorsi per una commedia prodotta da Colorado Film 50 Km all’ora, dove due fratelli si ritrovano e attraversano l’Emilia-Romagna per portare le ceneri del padre accanto alla moglie, seguendo le sue ultime volontà.
Tre le opere televisive troviamo la seconda stagione di Lea – I nostri figli prodotta da Banijay e diretta da Fabrizio Costa, con Anna Valle e Giorgio Pasotti immersi nella bellezza di Ferrara. E poi una nuova serie targata Prime e prodotta da Tempesta, Love club, un locale di tendenza a Milano, dove sesso, amore e amicizia si esprimono con traiettorie impreviste e senza regole di genere. La terza serie è dedicata all’infanzia, prodotta da Palomar, Le tre moschettiere, che continua una progettualità in regione sull’animazione raccontando la storia di quattro giovani, libere, esuberanti e coraggiose ragazze nella Parigi del XVII secolo. Infine una serie di documentari dedicata alla Motor Valley, dal titolo Veloce, in cui Rice Media racconta l’appassionante e contraddittoria storia delle aziende e dei protagonisti del mondo dei motori.
Anche il bando regionale ha evidenziato una notevole varietà, con l’opera cinematografica a tinte noir nella campagna del ferrarese Al progredire della notte diretto da Davide Montecchi e prodotto da Meclimone.
Non mancano i documentari, a partire da quello coprodotto da Mammut Film, Dalla guerra fredda alla guerra verde che porta nella profonda America latina sconvolta dall’assassinio di molti ambientalisti, al lavoro di Fantomatica che con Quale allegria offre un modo per rileggere Dalla attraverso il filtro degli affetti e della fantasia nella figura dello zio del regista. C’è anche spazio per un racconto “a ritroso”, che coinvolge la Via degli Dei, con la produzione di Iniziative Editoriali, La strada che incanta, oppure riguarda un quartiere bolognese in cerca di riscatto, con il documentario prodotto da Lab Film Il Pilastro; inoltre Coffee Time Film con Il pazzo di Dio ci racconta la storia di Don Benzi, un sognatore visionario impegnato a cambiare il mondo.
In questa “finestra” spazio anche ai cortometraggi: due con tecniche d’animazione come The last sock prodotto da Studio Croma Animation, originale storia frutto di una coproduzione internazionale, ambientata in un villaggio in cui avere calzini abbinati determina lo status della persona, e come La terra di Nettuno, prodotto da Kayak (e già sostenuto dalla Regione nello sviluppo), che racconta la lunga epopea di un’anguilla del Mar dei Sargassi, disorientata dai rifiuti in mare. Infine, il progetto di Combo, che produce Marcus e Mathias, storia di due fratelli che dopo la morte dei genitori, salvano il focolare familiare in un rifugio nei pressi di un fiume.
(Mo.Sa.)