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EcoMuvi – Il protocollo del cinema sostenibile

12-05-2025 Monica Sardelli Reading time: 6 minutes

EcoMuvi è un Protocollo unificato che nasce come una risorsa per gli stakeholder del settore audiovisivo, uno strumento di raccolta e rendicontazione delle attività virtuose, e relativi elementi premianti, in materia di sviluppo sostenibile delle produzioni audiovisive. La sua applicazione, come protocollo e come servizio, si adatta alle esigenze di set di varia complessità, che premia attività concrete e segue criteri accreditati per garantire risultati rendicontati e certificati.

EcoMuvi nasce infatti nel 2013, in seno ad una casa di produzione (Tempesta Film) come protocollo inizialmente solo ambientale, in collaborazione con Edison, per capire quali azioni intraprendere per ridurre l’impatto ambientale sul set. La sua particolarità sin dall’esordio è quella di unire uno stardard di riferimento ad un effettivo sistema di gestione. Nella pratica, oltre a evitare alcune pratiche inquinanti (come ad esempio l’utilizzo di gruppi elettrogeni) si cerca di capire se le soluzioni alternative sono sostenibili (il gruppo elettronico diventa indispensabile se si predispone un set in cima ad una montagna ma non all’interno di una abitazione o un hotel in centro città).

Fin da subito è stata prevista la presenza di organismi di certificazione terzi e indipendenti, formati per effettuare valutazioni qualitative e quantitative, che consentono autorevolezza e la tracciabilità dei dati, anche attraverso ispezioni sul campo.

Oggi EcoMuvi è una società che detiene lo standard EcoMuvi che viene dato in licenza gratuita a tutte le società che lo vogliono impiegare. Il protocollo si è evoluto e non si basa più solo sui criteri ambientali, ma su standard di sviluppo che comprendono sostenibilità ambientale, sociale ed economica.

Inoltre non fa più riferimento ai soli lungometraggi di finzione, ma si occupa di cortometraggi, documentari (criteri messi a punto con Doc.it), animazione (con Cartoon Italia) e, ad ultimo, guarda al mondo degli eventi audiovisivi.

Grazie all’analisi di ciascuna fase produttiva, lo standard EcoMuvi propone pratiche attive e applicabili nella pre-produzione, durante le riprese e nella post-produzione (introdotta dal 2021).

Lo standard è inoltre accreditato ACCREDIA per le produzioni audiovisive di qualsiasi complessità, ente che per conto dei ministeri italiani e in partnership con altri enti di accreditamento europei decide quali standard adottare.

Gli incentivi del Ministero per le produzioni sostenibili

Da quando è nato nel 2013, e fino al 2020, prima che il Ministero della cultura introducesse nel bando relativo ai contributi selettivi i 5 punti di premialità aggiuntivi per le produzioni ecosostenibili, le produzioni che decidevano di adottare EcoMuvi erano limitate ed erano guidate da motivi etici, di vantaggio competitivo e effettivo efficientamento. Tendenzialmente alle prime esperienze.

Un primo cambiamento si è avuto a partire dal 2020 con l’introduzione della premialità nei selettivi. Il bando per l’assegnazione dei contributi selettivi alla produzione prevede all’articolo 24 (f), tra i criteri di assegnazione, una maggiorazione di 5 punti per le società che si impegnino ad ottenere una certificazione (rilasciata da un ente certificatore riconosciuto da un soggetto pubblico nazionale) per la sostenibilità ambientale dell’opera. Lo sprone dei contributi ha provocato una maggiore ondata di produzioni, che tuttavia potevano considerarsi ancora alle prime esperienze. A EcoMuvi si sono aggiunti altri standard o strumenti come i calcolatori, non sempre utilizzati correttamente.

Negli ultimi due anni le consapevolezze sono molteplici, tra chi continua a lavorare bene, gli scettici e i disaffezionati e sfiduciati.

Dallo standard alle EcoMuvi Manager

Qualsiasi produzione che approccia ad EcoMuvi ha la possibilità di accedere in licenza gratuita allo standard. Andando avanti nel processo si interfaccia con due interlocutori: l’organismo di certificazione, e, eventualmente, un aiuto nell’implementare il processo, non solo a livello burocratico, ma anche per efficientare la produzione.

A questo scopo EcoMuvi mette a disposizione le EcoMuvi Manager, che stanno fisicamente sul set per fare in modo che le cose funzionino, interfacciandosi con i vari reparti anche con sopralluoghi tecnici, durante le riprese e successivamente oltre la fine delle riprese per rendicontare la produzione agli occhi dell’organismo di certificazione e per gestire il materiale avanzato in modo che non vada buttato ma riutilizzato per altri scopi produttivi o destinato ad altri usi.

Quanto risparmia una produzione ecosostenibile

L’accesso allo standard EcoMuvi è gratuito. La produzione deve sostenere il costo dell’ente certificatore e quello (eventuale) dell’aiuto sul set e rendicontazione. Sebbene variabili poiché tarati sul progetto, i costi si aggirano intorno allo 0,15-0,20% del totale. EcoMuvi ha stimato che in oltre 90% dei casi, le somme spese nell’adozione dello standard vengono compensate con il risparmio ottenuto adottando soluzioni ecosostenibili.

La principale voce di risparmio è legata all’energia: la gestione energetica di gruppi elettrogeni è estremamente onerosa, e la ricerca di soluzioni alternative, inizialmente più costose, potrebbe far risparmiare migliaia di euro nel computo totale delle spese del progetto.

C’è inoltre il tema dei permessi: in alcune location è stato possibile girare solo grazie all’adozione del protocollo.

Insomma, a fronte di una spesa iniziale che potrebbe sembrare maggiore, le pratiche green permettono di risparmiare in corso d’opera.

Grazie a Ludovica Chiarini e Nadia Monti